Il Centro San Camillo di Bari approfondisce la analisi bioimpedenziometrica in gravidanza: la BIA, infatti, permette di controllare lo stato di nutrizione e di idratazione e prevenire problematiche sempre più diffuse come obesità materna, gestosi e eclampsia.

La gravidanza è una condizione fisiologica in cui avvengono diverse modifiche della composizione corporea conseguenti alla gestazione stessa. L’incremento del peso corporeo al quale si assiste, è attribuibile non solo alla massa fetale, ma anche alla massa grassa (FM), massa cellulare (BCM), ai Fluidi Extracellulari (ECW), placenta, liquido amniotico e volume plasmatico.

È semplice quindi comprendere che BMI (indice di massa corporea) e peso gestazionale, da soli, non possono riflettere le sensibili variazioni della composizione corporea che accompagnano la donna durante la gravidanza: infatti, il peso gestazionale non deve essere inteso come un parametro a sé stante ma come un parametro complesso, frutto di una serie di vari elementi tra cui il volume uterino, il feto, la placenta e il liquido amniotico. Tali variazioni che sono da considerarsi assolutamente fisiologiche, avvengono prevalentemente nel compartimento dei Fluidi Extracellulari a causa di una loro espansione nel volume plasmatico e nel volume ematico.

Ma come è possibile valutare e monitorare se vi sia o meno un graduale e progressivo aumento dei fluidi corporei totali, di quelli extra e intra-cellulari nonché di massa grassa, massa cellulare e massa magra? Mediante analisi bioimpedenziometrica (BIA): questa analisi consente di determinare in maniera non invasiva lo stato di idratazione, che risulta essere altrimenti di difficile valutazione nelle condizioni fisiologiche della gravidanza, attraverso la rilevazione diretta di resistenza (R) e reattanza (Xc). In particolare, osservando l’aumento del peso corporeo nel corso del II° e III° trimestre di gravidanza, si è evidenziato un altrettanto significativo incremento della TBW per poi osservarne una notevole diminuzione nel post-partum. Inoltre, un aumento graduale e progressivo dei fluidi totali corporei si è visto essere direttamente correlato a gravidanze portate a termine con esito positivo. Al contrario, una riduzione progressiva dei fluidi corporei totali, ed extra-cellulari in particolare, può essere associata a ipertensione gestazionale, pre-eclampsia e/o basso peso del neonato, tutti eventi che si evidenziano specialmente tra il II° e III° trimestre di gravidanza.

Per cui, alla luce di quanto sopra detto, possiamo ritenere la BIA un valido aiuto non solo per capire come stia procedendo la gravidanza ma anche per valutare in tempo reale problematiche quali la gestosi o pre-eclampsia, e problematiche causate dall’obesità materna. 

Obesità materna

L’obesità materna è considerata un problema oramai ampiamente diffuso ma anche molto grave. Diversi e autorevoli studi scientifici hanno rilevato che l’eccesso della massa grassa (FM) in gravidanza può essere associato ad un incremento della mortalità non solo materna ma anche del bambino, a causa di un aumento di complicanze quali la tromboembolia venosa, l’ipertensione, il diabete gestazionale. Tale condizione contribuisce, inoltre, all’aumento di interventi ostetrici, quali parto cesareo e induzione del travaglio.

Per tal motivo, l’analisi della composizione corporea pre, durante e post-gravidanza, ha lo scopo di valutare ed ottimizzare lo stato di salute di madre e figlio, nonché quello di orientare le pazienti a raggiungere un corretto peso corporeo prima del parto, avvalendosi dell’aiuto e delle indicazioni fornite dal ginecologo e dal nutrizionista. Infatti, se la donna in gravidanza non venisse seguita a livello nutrizionale, si potrebbero avere gravi ripercussioni sia sulla salute materna tanti quanto su quella del bambino, non solo nel breve ma anche nel lungo periodo. La gravidanza è infatti spesso caratterizzata da cambiamenti alimentari e dalla diminuzione dell’attività fisica che, se non correttamente monitorati e corretti, possono portare a patologie cardiovascolari, diabete ecc. Per cui è consigliabile uno stretto controllo ginecologico e nutrizionale con un’attenta analisi della composizione corporea mediante BIA, in quanto in grado di prevenire l’insorgenza di queste problematiche che possono seriamente compromettere la salute della mamma e del bambino.

Pre-eclampsia o gestosi

La pre-eclampsia, comunemente conosciuta con il termine gestosi, è una complicazione della gravidanza potenzialmente pericolosa sia per la mamma sia per il neonato. In Europa si manifesta in circa il 5% delle gravidanze ma, a causa dell’obesità e della maggiore frequenza di malattie croniche come il diabete, è atteso un aumento della sua frequenza.

I segni iniziali dell’eclampsia includono la pressione alta (ipertensione arteriosa) che può verificarsi senza preavviso o manifestarsi in donne con pressione alta insorta prima o durante la gravidanza, e la presenza di proteine nelle urine (proteinuria) che vengono rilevate durante le visite e i controlli periodici previsti in gravidanza. In alcuni casi, possono comparire anche dei sintomi come, ad esempio, dolore addominale, forte mal di testa, nausea e vomito, alterazioni della vista, tremori alle mani e aumento di peso di oltre 5 chili in una settimana. Non è ancora possibile predire e prevenire efficacemente la pre-eclampsia. Attualmente, il modo più efficace per identificarla, è la verifica dei fattori di rischio predisponenti ad essa e un controllo mediante analisi bioimpedenziometrica che può essere di supporto per il ginecologo.

Mediante la BIA, infatti, valutando l’entità della variazione dei fluidi corporei in particolare dal II° trimestre di gestazione in poi, è possibile vedere come si possa avere un’alterazione dei fluidi extracellulari (ECW) a causa dell’ipertensione arteriosa: o ancora se vi sia presenza di edema, anche se non è un elemento costante della gestosi. Di solito le gravidanze a rischio di gestosi prive di ritenzione idrica o edema, possono risultare particolarmente pericolose per via di un possibile aumento del rischio di mortalità del nascituro.

L’edema, la proteinuria e l’ipertensione arteriosa sono sicuramente rilevanti nella valutazione della pre-eclampsia, ma hanno il limite di manifestarsi in ritardo, cioè quando l’organismo materno ha già subìto importanti alterazioni.

Tuttavia è possibile valutare precocemente le variazioni dei fluidi che vanno a causare lo stato di gestosi attraverso il monitoraggio dei fluidi extra-cellulari (ECW) mediante BIA: se i fluidi extracellulari mostrano una riduzione rispetto ai valori di ECW delle gestanti sane, siamo probabilmente di fronte ad un quadro di pre-eclampsia da comunicare tempestivamente al ginecologo. Tale situazione può essere ricondotta ad una inadeguata ridistribuzione dei fluidi Intra ed Extracellulari che potrebbe provocare anche un aumento della pressione arteriosa. Inoltre, l’osservazione dei Fluidi Extracellulari ECW è importante perché l’eventuale riduzione del volume plasmatico potrebbe anche associarsi ad una scarsa crescita fetale.

 

Institute of Medicine, Food and Nutrition Board, National Academy of Sciences, Subcommittee on Nutritional Status and Weight Gain  during Pregnancy. Body composition changes during pregnancy. In: Nutrition during pregnancy. Washington, DC: National Academy of Sciences Press; 1990

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