Il 14 novembre è la Giornata mondiale del Diabete, e il Centro San Camillo di Bari coglie l’occasione per parlare della sfida continua contro questa malattia di medici e pazienti.
Malattia cronica che è caratterizzata da un’eccessiva quantità di glucosio nel sangue, è in aumento in tutto il mondo e rappresenta secondo l’Oms un rilevante problema di salute pubblica. Sebbene in Italia l’incidenza sulla popolazione sia minore rispetto a paesi come Francia, Germania e Spagna, negli ultimi 30 anni i pazienti italiani affetti da diabete sono raddoppiati e sono oggi più di 3 milioni e mezzo (dati Istat).
Tra l’altro, anche se oggi di diabete si muore molto meno (la mortalità è ridotta del 20%), la quota di diabetici aumenta più precocemente che nelle generazioni precedenti, vista l’anticipazione dell’età in cui si diagnostica la malattia.
Obesità, stile di vita errato, alimentazione scorretta e sedentarietà sono fattori di rischio molto rilevanti per la patologia diabetica: ma quali sono le curiosità e le cose che non sai? Noi del Centro San Camillo di Bari te ne diciamo 6.
- Quanti tipi di diabete? Normalmente, il diabete viene classificato in due tipologie, il diabete di tipo 1, che si manifesta fin da bambini, una vera e propria malattia autoimmune sviluppata da chi non produce insulina, e il diabete mellito, o di tipo 2, legato all’alimentazione. Secondo un recente studio effettuato presso l’Università di Lund, in Svezia, i tipi di diabete sarebbero almeno 5, ognuno dei quali diverso per età di insorgenza, rischi per la salute, complicazioni, trattamenti.
- La Giornata mondiale del Diabete. Ogni anno il 14 novembre si celebra questo evento, creato per la prima volta nel 1991 dalla Federazione internazionale del diabete (IDF) e dall’ Organizzazione Mondiale della Sanità. Data non casuale, che corrisponde alla nascita di Frederick Banting, scopritore dell’insulina insieme a Charles Best, nel 1922.
- Cos’è l’insulina. L’insulina è un ormone prodotto dal pancreas che regola i livelli di glucosio nel sangue e di conseguenza permette di evitare la glicemia alta. La somministrazione di insulina nella terapia rimpiazza la carenza dell’ormone assoluta nel caso di diabete di tipo 1 e relativa nel caso di diabete tipo 2, per cui è fondamentale anche l’alimentazione.
- Broccoli anti-diabete. Sempre dalla Lund University arriva un interessante risultato sul “super potere” dei broccoli di combattere il diabete: il sulforafano, presente in grandi quantità nei broccoli, fa diminuire i livelli di glucosio nel sangue, specialmente nei pazienti obesi.
- Lo smog incide. Alimentazione, movimento, ma anche l’aria che respiriamo: l’inquinamento è senz’altro da segnare tra i fattori che incidono sull’insorgenza della patologia. Secondo uno studio pubblicato sulla rivista scientifica The Lancet Planetary Health e realizzato dai ricercatori della Scuola di Medicina dell’Università di Washington e del Veterans Affairs (VA) del St. Louis Health Care System nel 2016 lo smog ha contribuito ad almeno 3,2 milioni di nuovi casi di diabete. Cioè al 14% delle nuove diagnosi di quell’anno. Le polveri sottili, infatti, raggiungerebbero attraverso i bronchi la circolazione sanguigna, causando un aumento dei livelli di infiammazione e una riduzione della produzione di insulina.
- Lo svantaggio sociale. Infine, un dato su cui riflettere: secondo l’Istat, è forte associazione della malattia con uno status sociale basso. I gruppi più colpiti sono quelli più fragili, con un basso titolo di studio, risorse economiche scarse o insufficienti e spesso con una rete sociale debole o assente. L’insorgenza del diabete, infatti, è favorita da abitudini e stili di vita poco salutari come sedentarietà e cattiva alimentazione, che possono determinare obesità o scarsa attenzione ai controlli dello stato di salute, elementi che si riscontrano spesso proprio in questi gruppi. Le disuguaglianze sono molto più marcate tra le donne, soprattutto nell’età anziana: l’incidenza è pari al 3,4% tra le laureate e al 17,3% tra le over65 con basso livello di istruzione.
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