Ambulatorio di Urologia e Andrologia del Centro San Camillo per Diagnosi e Cura dei Disturbi dell’Apparato Urinario e Genitale.


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  • Bruciore nella minzione (stranguria)
  • Difficoltà nell’urinare (disuria)
  • Dolore nel basso ventre e nella zona genitale
  • Aumentata frequenza della minzione (pollachiuria)
  • Senso di urgenza e di vescica non vuota
  • Ripetuto bisogno di urinare durante la notte (nicturia)
  • Eiaculazione precoce
  • Impotenza
  • Febbre, brividi e dolori muscolari soprattutto in caso di prostatite acuta batterica

Questi rappresentano i sintomi principali della prostatite anche se esistono forme asintomatiche: in quest’ultimo caso il paziente non riferisce dolori o fastidi anche se è possibile ritrovare i segni dell’infiammazione o infezione nello sperma o nel secreto prostatico.

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COS’E’ LA PROSTATITE?

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La prostatite è un processo infiammatorio a carico della prostata e i tessuti circostanti. Dal punto di vista epidemiologico, la prostatite è una condizione clinica molto frequente, si stima che colpisca circa un terzo della popolazione maschile annualmente: la fascia di età dai 20 ai 40-50 anni, ossia la fascia di uomini sessualmente attivi, è quella maggiormente a rischio di sviluppare tale patologia.

La prostata è una ghiandola dell’apparato urogenitale maschile delle dimensioni di una noce, atta alla produzione del secreto prostatico, un fluido che durante l’eiaculazione, nell’uretra, si mescola con lo sperma proveniente dai testicoli per dare origine al liquido seminale.

Esistono diversi tipi di prostatite:

  • Batterica acuta: dovuta a un’infezione batterica a carico della ghiandola che si manifesta frequentemente con difficoltà a iniziare la minzione con concomitante bruciore sino ad arrivare a dolore al basso ventre, presenza di sangue nello sperma ed eiaculazione dolorosa. In alcuni casi può esser presente febbre con brivido.
  • Batterica cronica: non è molto comune, anche se tende ad essere recidivante nel tempo, ed è dovuta a una proliferazione batterica in loco, ossia a livello della ghiandola, che può coinvolgere anche le vescicole seminali, testicoli e altre zone dell’apparato urogenitale. In questa forma i sintomi perdurano per un periodo superiore ai tre mesi. Solitamente il paziente non lamenta febbre come nella forma batterica acuta, ma sono presenti sintomi irritativi (pollachiuria, nicturia, urgenza, stranguria) e dolore pelvico. Tali sintomi hanno un profondo impatto negativo sulla qualità di vita del paziente.
  • Abatterica cronica: può esordire ad ogni età, ma in genere colpisce gli uomini con età superiore ai 25. Provoca forti dolori al pavimento pelvico: tale forma si caratterizza per il permanere di uno spasmo a carico della muscolatura del pavimento perineale (muscoli elevatori dell’ano).
  • Asintomatica: come suggerito dal nome, è una forma che non causa sintomi. A causa del fatto che la sua presenza non si accompagna a dolore o fastidio, si ha un conseguente ritardo nella diagnosi.

QUALI SONO LE CAUSE DELLE VARIE FORME DI PROSTATITE?

Risultati immagini per batteri prostatite

I batteri sono, per l’appunto, la causa delle forme di prostatite batterica acuta e cronica. Questi possono essere:

  • Batteri che provocano infezioni urinarie come cistite (infezione della vescica), uretrite (infezione dell’uretra), ecc.
  • Batteri che inducono infezioni sessualmente trasmissibili come quelli che sono all’origine della clamidia, gonorrea ecc.
  • Batteri che popolano generalmente l’intestino (colon-retto): data la vicinanza tra retto e prostata, batteri come Escherichia coli possono, a seguito di particolari condizioni, fuoriuscire dalla loro sede tipica e colonizzare l’adiacente ghiandola prostatica.

Le cause delle forme di prostatite che non prevedono un’origine batterica sono:

  • Epididimite (infiammazione dell’epididimo, una parte dell’apparato genitale maschile)
  • Ostruzione del collo vescicale
  • Fimosi (restringimento anomalo del prepuzio)
  • Disturbi proctologici (anali) come fistole, ragadi ed emorroidi
  • Periodo di stress o di sovraccarico psico-fisico
  • Traumi lesivi a livello del perineo, nell’area compresa tra scroto (sacco cutaneo che contiene i testicoli) e ano
  • Ecc.

COME E’ POSSIBILE DIAGNOSTICARE LA PROSTATITE?

Per poter diagnosticare le varie forme di prostatite si rende necessaria una visita urologica dal medico specialista.

La diagnosi di prostatite si basa sui dati anamnestici, ossia sulla raccolta di tutte le informazioni riferite dal paziente tra cui, in particolare, le abitudini sessuali (rapporti a rischio, cambio partner ecc.), e sulla valutazione strumentale della ghiandola prostatica.

Il medico specialista può richiedere anche esami di laboratorio finalizzati alla ricerca di determinati microrganismi, quali:

  • Urinocoltura
  • Spermiocoltura

Il quadro diagnostico può essere eventualmente completato da una

  • Ecografia prostatica transrettale
  • Uroflussometria: esame semplice e non invasivo che valuta il flusso minzionale misurando la forza del getto, la velocità di svuotamento e, con un’ecografia, il residuo post-minzionale (RPM). In tal modo è possibile monitorare il flusso urinario e accertare un eventuale mancato svuotamento della vescica.

QUALI SONO I POSSIBILI TRATTAMENTI? 

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La terapia nel paziente affetto da prostatite varia a seconda della forma di prostatite (acuta vs. cronica) e dell’eziologia, ossia lo studio della cause che hanno provocato la prostatite.

  • I pazienti affetti da prostatiti batteriche avranno beneficio da una terapia antibiotica con farmaci che raggiungano facilmente le vie urinarie, e che può essere modulata una volta identificato il patogeno responsabile dell’infezione. La terapia va inoltre protratta solitamente per 3-4 settimane ma, nel caso delle prostatiti croniche batteriche, queste richiedono terapie per cicli molto più lunghi (anche 6-8 settimane), che prevedono l’ausilio di antibiotici che riescano a penetrare con facilità la capsula prostatica.

In alcuni casi di prostatiti batteriche acute, può essere necessaria l’ospedalizzazione e un’antibioticoterapia condotta per via endovenosa. Inoltre, se la prostatite condiziona episodi di ritenzione di urina e impossibilità di svuotamento della vescica, può rendersi necessario il posizionamento di un catetere.

  • Le forme di prostatite cronica abatterica possono migliorare con l’utilizzo di antibiotici e antiinfiammatori, eventualmente associati all’uso di dati integratori.

Oltre alla terapia farmacologica, durante la fase di trattamento delle varie forme di prostatite, i medici raccomandano di:

  • Aumentare l’assunzione di liquidi
  • Modificare l’alimentazione con una dieta che escluda il consumo di caffè, tè, alcol, spezie ecc., in quanto considerate sostanze irritanti
  • Astenersi dalla pratica sessuale (anche il partner deve sottoporsi alla terapia antibiotica)
  • Favorire l’eiaculazione, per agevolare il drenaggio della prostata e il rilassamento muscolare
  • Effettuare bagni caldi

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